Eliminare un file non significa sempre rimuoverlo in modo definitivo. In molti casi, il file resta nel cestino del computer, nel cloud o nei backup automatici, pronto a essere recuperato… anche da chi non dovrebbe.
Per evitare che dati riservati o sensibili restino in circolazione, è importante sapere come rimuoverli correttamente. Ecco alcune buone pratiche semplici e applicabili da chiunque:
1. Svuota regolarmente il cestino
Quando elimini un file dal tuo computer o dal cloud (es. Google Drive), finisce nel cestino. Ricordati di svuotarlo: finché resta lì, è ancora recuperabile.
2. Elimina anche dalle cartelle sincronizzate
Se usi servizi cloud, eliminare un file sul desktop non basta: controlla che venga rimosso anche dalle versioni sincronizzate online o condivise con altri.
3. Attenzione ai backup
Molti backup salvano anche i file eliminati. Se cancelli un dato sensibile, verifica se è incluso nei backup automatici e, se necessario, rimuovilo anche da lì.
4. Usa la “cancellazione sicura”
Alcuni strumenti offrono la possibilità di cancellare in modo definitivo un file, sovrascrivendolo per impedirne il recupero. Esistono opzioni integrate in Windows, macOS o app dedicate.
5. Per dispositivi esterni, formatta in modo sicuro
Quando smetti di usare una chiavetta USB o un hard disk esterno, evita di “trascinare nel cestino”. Meglio formattarlo in modo sicuro, soprattutto se conteneva dati riservati.
6. Segui una policy aziendale per l’eliminazione dei dati
Se in azienda si gestiscono dati sensibili (es. personali, finanziari, sanitari…), è utile avere una procedura standard su come eliminarli in modo corretto e tracciabile.
Mantenere pulito il proprio spazio digitale significa anche sapere come “buttare via” le cose nel modo giusto. Per proteggere davvero i dati aziendali, non basta eliminare: serve farlo bene.




