Ti alzi un attimo dalla scrivania. Un caffè, due chiacchiere, una telefonata. Intanto il tuo computer resta lì, sbloccato, con documenti aperti, email visibili, accessi attivi.
Sembra una sciocchezza, ma è uno dei comportamenti più sottovalutati e rischiosi per la sicurezza dei dati in ufficio. Bastano pochi secondi per compromettere informazioni riservate, inviare un’email nel tuo nome o scaricare contenuti malevoli. E questo vale anche per tablet e portatili in sale riunioni, coworking o ambienti condivisi.
Ecco come gestire al meglio questa piccola ma importante abitudine:
1. Blocca sempre prima di allontanarti
Abituati a bloccare la sessione ogni volta che lasci la scrivania, anche solo per pochi minuti. Su Windows puoi farlo rapidamente con Win + L, su Mac con Ctrl + Cmd + Q. È il primo passo per proteggere i tuoi dati.
2. Imposta il blocco automatico dopo l’inattività
Per prevenire dimenticanze, attiva il blocco automatico dello schermo dopo alcuni minuti senza attività. 5 o 10 minuti sono un buon compromesso tra sicurezza e praticità.
Esempio:
• Windows: Impostazioni > Sistema > Alimentazione e sospensione > Schermo
• Mac: Impostazioni > Schermo > Avanzate > Avvia salvaschermo dopo x minuti
• Per tablet/smartphone aziendali: attiva il blocco automatico con codice o impronta
3. Proteggi con password o autenticazione
Assicurati che alla riattivazione venga richiesta una password, un PIN o un altro metodo di sblocco sicuro. Questo impedisce a chiunque di accedere semplicemente toccando il mouse o lo schermo.
4. Coinvolgi il team
Rendi il blocco schermo una buona abitudine condivisa in ufficio. Può sembrare una formalità, ma in ambienti aperti è una delle difese più semplici e utili per proteggere dati e credenziali.
5. Fai attenzione anche fuori dall’ufficio
In spazi condivisi come sale riunioni, coworking o postazioni temporanee, bloccare la postazione è ancora più importante. Lì, non sai mai chi può avvicinarsi.
Bloccare lo schermo non richiede software, formazione o budget. Solo un clic, una combinazione di tasti o un’impostazione. Ma può fare davvero la differenza.




