FAQ

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FAQ

AmicoHacker® è un dispositivo plug & play che monitora costantemente la rete aziendale, identifica vulnerabilità e fornisce report chiari via email, senza bisogno di interfacce o competenze tecniche. È pensato principalmente per imprenditori e PMI che vogliono proteggere i propri dati, evitare sanzioni e dimostrare di aver fatto il necessario per essere conformi alle normative come GDPR, NIS2 e DORA. È utile anche per DPO e consulenti privacy, come strumento di supporto alla loro attività.

AmicoHacker si collega alla rete aziendale e inizia immediatamente a monitorare le vulnerabilità. Scansiona la rete 24/7, generando report dettagliati e accessibili in un linguaggio chiaro, senza bisogno di interpretare il gergo tecnico.

AmicoHacker® è una soluzione unica perché unisce semplicità, automazione e conformità. A differenza di molti sistemi complessi destinati a tecnici IT, AmicoHacker è pronto all’uso, non richiede configurazioni o interfacce da imparare e comunica tutto via email in modo chiaro. Protegge la rete aziendale 24/7, segnala le vulnerabilità in tempo reale e fornisce prove concrete che dimostrano l’impegno dell’azienda nel rispettare normative come GDPR, NIS2 e DORA. È lo strumento ideale per imprenditori e PMI che vogliono tutelarsi senza complicazioni.

No, AmicoHacker non richiede competenze tecniche avanzate. È sufficiente collegare il dispositivo alla rete e all’alimentazione per iniziare a utilizzarlo. Tutti i report sono redatti in un linguaggio semplice e comprensibile, accessibile anche a chi non ha un background tecnico.

La comunicazione con AmicoHacker avviene interamente tramite email, rendendola semplice e intuitiva, come se stessi parlando con un collega o un amico. Puoi inviare domande o richieste direttamente via email, e AmicoHacker risponderà fornendo informazioni chiare e dettagliate. Anche i report vengono inviati tramite email, garantendo un’esperienza pratica e senza complicazioni.

Sì, AmicoHacker® va oltre l’individuazione delle vulnerabilità tecniche. Grazie alla sua intelligenza artificiale, confronta i risultati dei test con la normativa GDPR e i provvedimenti più recenti del Garante Privacy. Questo permette di avere un quadro completo e aggiornato della conformità dell’azienda, aiutandoti a intervenire rapidamente dove necessario.

AmicoHacker scansiona continuamente la rete aziendale per identificare eventuali falle di sicurezza. Se rileva una vulnerabilità, verifica quali file o dati potrebbero essere messi a rischio. Tutti i dati e i risultati delle analisi risiedono criptate in locale, all’interno del dispositivo, garantendo la massima sicurezza e riservatezza. Inoltre, tutte le comunicazioni sono criptate per proteggere le informazioni trasmesse.

No, AmicoHacker non monitora l’attività dei dipendenti né viola lo Statuto dei Lavoratori. Nel caso venga a contatto con dati aziendali, il dispositivo prima di qualunque attività anonimizza il contenuto e ha un approccio esclusivamente orientato alla sicurezza della rete. Questo significa che AmicoHacker si concentra sul rilevare vulnerabilità e anomalie nella rete aziendale, senza tracciare o registrare cosa fanno i dipendenti. In questo modo, garantisce il pieno rispetto della privacy dei lavoratori, in linea con le normative e i diritti dei lavoratori.

AmicoHacker monitora la rete aziendale per identificare potenziali vulnerabilità che potrebbero compromettere la sicurezza dei dati personali, aiutando le aziende a mantenere una conformità continua al GDPR.

AmicoHacker supporta le aziende anche nella conformità alla direttiva NIS2, che impone standard di sicurezza informatica più elevati in settori critici. Il dispositivo monitora costantemente la rete, identifica vulnerabilità, contribuendo a rafforzare la sicurezza delle infrastrutture IT aziendali.

AmicoHacker scansiona costantemente il sito web aziendale per rilevare eventuali modifiche o aggiunte che potrebbero compromettere la conformità GDPR.

L’installazione di AmicoHacker è semplice e veloce. Basta collegare il dispositivo alla presa di alimentazione e alla rete aziendale. Una volta connesso, AmicoHacker inizia automaticamente a monitorare la rete e a generare report senza bisogno di configurazioni complesse.

Sì, AmicoHacker utilizza l’intelligenza artificiale per analizzare le vulnerabilità e confrontare i risultati con il GDPR, i provvedimenti del Garante Privacy e per avere un colloquio con l’utente. Tuttavia, l’AI all’interno del dispositivo non utilizza i dati dell’azienda per il proprio addestramento, ma ha il solo scopo di valutare i risultati e fare previsioni. L’analisi dei dati aziendali, come i file di Office 365 o altro, se incontrati durante le attività non vengono memorizzati, ma essi vengono prima anonimizzati e poi valutati: il sistema tiene solo traccia del nome del file e se siano o meno critici, suddividendoli tra dati aziendali di business, personali o personali sensibili, garantendo che i dati rimangano completamente privati. In questo modo, AmicoHacker unisce l’efficacia dell’AI alla totale riservatezza delle informazioni aziendali.

AmicoHacker consuma così poca energia che il suo utilizzo equivale a quello di un normale caricatore per smartphone durante la ricarica. Questo lo rende una scelta altamente sostenibile, con un’impronta ambientale minima, ideale per chi cerca soluzioni tecnologiche rispettose dell’ambiente.

Sì, AmicoHacker è interamente Made in Italy. Sia l’hardware che il software sono progettati e sviluppati in Italia, con un’attenzione particolare alla qualità, alla sicurezza e alla conformità alle normative europee. Questo garantisce un controllo totale sulla filiera del prodotto e una maggiore affidabilità per chi cerca soluzioni pensate e realizzate per il contesto normativo e operativo italiano ed europeo.

Assolutamente no. Sappiamo che sul mercato esistono dispositivi che analizzano la rete e inviano i dati fuori extra-UE. AmicoHacker è un prodotto italiano.

No, non c’è alcun conflitto di interessi se il DPO consiglia l’uso di AmicoHacker come strumento terzo per supportare la propria funzione di vigilanza. L’art. 38, par. 2 del GDPR stabilisce che il titolare deve fornire al DPO le risorse necessarie per svolgere i suoi compiti, comprese quelle tecniche. Inoltre, l’art. 39, par. 1, lett. b e c, prevede che il DPO debba sorvegliare e consigliare sulle misure tecniche e organizzative adottate. L’utilizzo di un servizio come AmicoHacker rientra pienamente in queste attività, soprattutto quando il DPO non ha un profilo tecnico e necessita di strumenti adeguati per adempiere efficacemente al proprio ruolo.

No, non è in conflitto di interessi. Il GDPR (art. 38, par. 6) definisce il conflitto in relazione al coinvolgimento del DPO nelle decisioni sulle finalità e sui mezzi del trattamento, non in base a eventuali utili derivanti da strumenti che supportano la sua funzione. Se il DPO propone AmicoHacker come servizio terzo e indipendente, nell’ambito della propria attività di vigilanza e consulenza, e conserva piena autonomia rispetto alle scelte operative del titolare, non viola in alcun modo il principio di indipendenza previsto dal Regolamento.

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