In Italia la situazione è chiara: nel 2024 si sono registrati oltre 55.800 crimini informatici, con un +10,8% rispetto all’anno precedente. Le PMI? Sono un bersaglio ambito: il 43% degli attacchi le colpisce direttamente, e il 60% di esse chiude entro sei mesi dall’attacco.
I dispositivi più a rischio: router, telecamere e VoIP in vetta alla classifica
Insomma, l’infrastruttura italiana è sotto attacco. Ma quali dispositivi vengono considerati più rischiosi?
Un report di Forescout indica i router come i dispositivi più pericolosi: rappresentano oltre la metà di quelli con vulnerabilità critiche. Seguono a ruota telecamere IP, sistemi VoIP, NAS, ma anche firewall e controller di dominio, tutti costantemente nella lista dei rischi.
E nel resto del mondo non se la cavano meglio!
Cosa ci insegna tutto questo?
— Ogni device connesso va considerato un portone possibile su cui un malintenzionato può bussare.
— Router, NAS, telecamere, VoIP… non sono solo strumenti di lavoro: diventano strumenti di attacco.
— E quanto più ci si affida a sistemi “legacy” non aggiornati, tanto più quel portone resta spalancato.
Dove entra in gioco AmicoHacker?
AmicoHacker non sostituisce, ma integra il penetration test. Mentre uno scatto (il test) vale per un momento, AmicoHacker è una guardia che resta sveglia.
- Ti segnala se un nuovo dispositivo rischioso entra in rete.
- Vedi le vulnerabilità su router o NAS che magari nessuno aveva notato.
- Ricevi un report via email, chiaro e senza tecnicismi.
Per i DPO e i consulenti privacy, avere questa visibilità è una carta vincente:
- Si risparmia tempo (e grattacapi)
- Si dimostra proattività nella conformità GDPR/NIS2
- Si trasforma un “obbligo” in un elemento di affidabilità e fiducia
I dispositivi più vulnerabili non sono solo quelli fragili, ma soprattutto quelli invisibili ai nostri occhi. AmicoHacker ti aiuta a vederli e a gestirli prima che diventino un problema.